Dire NBA è sinonimo del campionato di basket meta dei migliori giocatori del mondo e, da quando lo sport della palla a spicchi ha varcato ogni confine, anche per i cestisti non americani è diventato un traguardo possibile.
Con ben 30 squadre, di cui una in Canada, il campionato, la cui prima edizione si tenne nel 1946-47, ha ormai valenza planetaria. Se diventare uno dei possessori dell’anello, consegnato ai giocatori della squadra vincente, è cosa assai difficile, ancor di più stabilire alcuni records.
Andiamo allora a vedere quali sono i 10 primati che al momento appaiono unbreakable
Indice
10. Chicago Bulls ed i 72 successi (fino al 2015-16)
Per assurdo cominciamo con un record da poco superato. Settantatré. È il numero di vittorie grazie alle quali i Golden State Warriors (stagione 2015/16) riscrivono la storia dell’Nba. Nessuno mai era riuscito a chiudere la stagione regolare con così tanti successi. All’ultima curva, contro i Memphis Grizzlies, Stephen Curry (altra prestazione da urlo, 46 punti) e compagni superano i Chicago Bulls di Michael Jordan, capaci di arrivare a 72 durante la stagione. A differenza del team dei “Tori”, che vinsero l’anello, la squadra californiana perse le Finals a gara 7 contro i Cleveland Cavaliers di SuaMaestà LeBron James.
9. Jose Calderon in maglia Raptors realizzò 98.1% dei tiri liberi
La guardia dei Toronto Raptors, lo spagnolo Jose Calderon, realizzò un totale di 154 tiri liberi durante la stagione 2008-09. Calderon commise solo 3 errori dalla lunette, con una percentuale di realizzazione pari al 98.1%. Superò il precedente primato, stabilito da Calvin Murphy con il 95.8%, che lo aveva siglato nella stagione 1980-81.
8. Kareem Abdul Jabbar ed i 38,387 punti in carriera
Per l’occhialuto centro dei Los Angeles Lakers, arrivato a giocare oltre i 40 anni, il record pertinente non poteva che essere quello dei punti realizzati. Kareem Abdul Jabbar dopo più di 20 stagioni cestistiche, ha raggranellato ben 38,387 punti, tenendo a debita distanza un altro centro del calibro di Karl Malone (36,928). Con il ritiro di Kobe Bryant, fermatosi a 33,643, il primo ad essere in lotta per la vetta è LeBron James, che ha fra le mani il potenziale primato, purchè continui a questi regimi almeno fino alla stagione 2023/24.
7. La striscia dei Lakers con 33 vittorie consecutive nel 1971-72
La stagione 1971-72 rimarrà per sempre un bel ricordo nella storia dei Los Angeles Lakers. I “lacustri”, che vantavano nel roster assi come Wilt Chamberlain, Gail Goodrich e Jerry West, seppero vincere per 33 volte consecutive nell’arco di due mesi, dal 5 novembre al 7 gennaio 1972. Alla fine vinceranno l’anello. Seconda nella graduatoria è al momento la striscia dei Miami Heat che nel 2012-13 si fermò a 27 vittorie. Anche essi vinceranno poi il prezioso anello NBA.
6. Rasheed Wallace si beccò 41 falli tecnici in una sola stagione
Rasheed Wallace ha proprio un bel caratterino con gli arbitri: in 80 gare con la divisa dei Portland Trail Blazers, si fece fischiare 41 falli tecnici nella sola stagione 2000-01. La sua fedina penale, tanto per non far torto a nessuno, Wallace si è visto assegnare la Grande T per 308 volte. Chissà se ora, che è passato in panchina, al momento come assistente, saprà rimanere più tranquillo. Inoltre l’organizzazione della NBA ha deciso di fissare una sospensione per qualunque atleta raggiunga quota 16 falli tecnici, un bel modo per prevenire il “gioco sporco” e le proteste.
5. Bill Russell vince 11 anelli NBA
I Bolton Celtics dominarono il basket NBA nel periodo 1957-69, quando Bill Russell era uno dei migliori giocatori dell’epoca. E gli undici anelli conquistati, su 13 disponibili, ebbero sempre come protagonista Russell, che si giovò anche del fatto che le compagini allora erano soltanto 14 mentre oggi sono ben 30 le franchigie. E non c’è nemmeno storia, se si pensa che un certo Michael Jordan è arrivato soltanto a 6, o Kobe Bryant a 5, mentre il secondo in classifica è Robert Horry con sette titoli.
4. Wilt Chamberlain e la media di 50.4 punti a partita in una stagione
Se già è difficile realizzare 50 puntiin una sola serata su un campo di NBA, figurarsi se si tratta della media di una stagione intera! Ebbene Wilt Chamberlain che superò tale barriera per ben 42 volte nell’annata 1961-62 e stabilendo il primato 50.4 punti che rimarrà probabilmente imbattuto per sempre. Il secondo infatti, Michael Jordan, toccò quota 37.1 nella stagione 1986-87.
3. A.C. Green gioca 1,192 partite consecutive
Se Cal Ripken nel baseball, scese in campo come interbase per un totale di 2,632 partite consecutive, il basket, che in America vanta la metà degli incontri in una stagione, ben difficilmente poteva vedere un atleta toccare tale cifra. Ma A.C Green seppe comunque stabilire il primato per l’NBA di 1,192 apparizioni consecutive. Nell’arco di più di 14 stagioni NBA, non mancò all’appuntamento con il parquet.
2. John Stockton 15,806 volte assist
John Stockton ha avuto il lusso di scendere in campo al fianco di un centro dominante come Karl Malone per ben 19 stagioni. Facilitato nel compito, direte voi, ebbene potrebbe anche esserlo visto che John ha smazzato 15,806 assists, numero che probabilmente non verrà mai nemmeno lentamente avvicinato. Jason Kidd, che lo segue nella classifica all-time, si è fermato ad “appena” 12,091 mentre il primo in attività, Andre Miller, è solo a metà dell’opera con 8,524 assistenze.
1. Wilt Chamberlain: la partita dei 100 punti
E chi se non Wilt Chamberlain poteva stabilire il top dei records con 100 punti in un match? Contro I New York Knicks, il 2 marzo 1962, Chamberlain si guadagnò le attenzioni mediatiche per aver toccato il muro delle tre cifre, segnando 36 dei 63 tiri tentati e mettendo un ottimo 28/32 dalla linea della carità. Solo Kobe Bryant tentò di avvicinarsi, realizzando 81 punti contro i Toronto Raptors nel 2006.
L’impresa di Chamberlain, messa giustamente al n. 1, è ancora più rimarcabile se si considera il fatto che all’epoca non c’era ancora il tiro da tre. Ottima lista, bravo!